{Titolo} sguardo

  • Tipps
  • Basi del diritto edilizio per impianti solari

Basi del diritto edilizio per impianti solari

A seconda della situazione, nei loro piani regolatori e nei regolamenti edilizi i Comuni dispongono di un importante margine di manovra per la ponderazione degli interessi tra esigenze di protezione e agevolazione dell'uso dell'energia solare sugli edifici. Il presente capitolo illustra come sfruttare tale margine di manovra.

Introduzione

Il presente capitolo fornisce una panoramica sugli aspetti rilevanti per l'autorizzazione degli impianti solari e delle eventuali disposizioni comunali. Per una valutazione finale e per la definizione delle possibili opzioni di intervento, si raccomanda di avvalersi della consulenza di un funzionario comunale esperto in ambito edilizio.

Grafico: Panoramica sulle basi del diritto edilizio

Grafico: Panoramica sulle basi del diritto edilizio

L'Art. 18a della Legge sulla pianificazione del territorio (LPT) e gli Art. 32a32b dell’Ordinanza sulla pianificazione del territorio (OPT) regolano a livello federale la necessità di una procedura di annuncio o di una licenzia edilizia per impianti solari. Anche il diritto cantonale o comunale può essere determinante. L'Art. 32a cpv. 2 OPT prevede espressamente una riserva a favore di prescrizioni edilizie fondate sul diritto cantonale, qualora esse siano proporzionali a giustificate esigenze di protezione e se non limitano lo sfruttamento dell’energia solare in misura superiore a quanto previsto dall’Art. 32a cpv. 1 OPT. Il riferimento al diritto cantonale non significa che tali prescrizioni edilizie possano essere emanate solo dalle autorità cantonali. Molti Cantoni hanno delegato ai Comuni, almeno in parte, le questioni legate all’estetica. La delega ai Comuni di prescrizioni edilizie concrete richiede una regolamentazione specifica nella legge edilizia cantonale. In questo modo, nei loro regolamenti edilizi i Comuni dispongono di un importante margine di manovra per la ponderazione degli interessi tra esigenze di protezione e agevolazione dell'uso dell'energia solare sugli edifici. Tali prescrizioni edilizie adattate alle situazioni locali possono essere utili, ma dovrebbero essere applicate con cautela, in quanto le prescrizioni che variano da Comune a Comune possono complicare notevolmente il lavoro degli installatori, soprattutto se sono più restrittive del diritto cantonale.

Le disposizioni comunali prevedono sempre un margine di discrezionalità e per applicarle correttamente e nel rispetto dei requisiti di legge sono necessari collaboratori competenti nell'amministrazione edilizia comunale. Il Canton Zurigo nella sua guida sugli impianti solari, le procedure e la progettazione (dicembre 2022, pag. 25) sconsiglia le prescrizioni edilizie comunali. Maggiori informazioni nel capitolo «Prescrizioni cantonali».

Cosa possono fare i Comuni?

Altezza ammissibile delle strutture del tetto

L’Art. 18a LPT risp. Art. 32a OPT regolano a livello nazionale quando un impianto solare sottostà alla procedura di annuncio. In linea di principio tale procedura è possibile se l’impianto solare è sufficientemente adattato. Qui è da citare in particolare l’Art. 32a cpv. 1bis OPT, il quale prevede che gli impianti solari su tetti piani sono considerati sufficientemente adattati se sporgono dal bordo superiore del tetto al massimo di un metro. I regolamenti edilizi comunali contengono ancora disposizioni incompatibili con tali disposizioni e quindi contrarie al diritto federale (p. es. le sovrastrutture consentite sui tetti piani). Al massimo, a livello comunale si deve stabilire se gli impianti solari possono superare, entro il margine di manovra del diritto federale, limiti di altezza specifici per zona. Secondo la maggior parte delle leggi cantonali, tali limitazioni non si applicano alle «strutture nel tetto di natura tecnica», che comprendono in genere anche gli impianti solari.

Se si stabiliscono altezze massime, si deve tenere presente che esse dipendono dall'altezza della neve: nelle zone con elevata presenza di neve è necessario utilizzare strutture portanti più rialzate, così come nel caso di tetti verdi.

Proposta di disposizione: «Impianti solari su tetti piani e su tetti inclinati possono superare il profilo delle zone». (Qui ci si riferisce ai confini orizzontali, ad esempio il superamento dello spazio oltre la cornice del tetto o la sporgenza all'esterno della linea di costruzione autorizzata.)

Ammissibilità risp. divieti in determinate zone

Idealmente gli impianti solari vanno ammessi su tutti gli edifici. Naturalmente sono possibili condizioni per zone e oggetti specifici. A questo proposito si veda anche il prossimo paragrafo «Requisiti di progettazione».

Tuttavia, alcuni Comuni definiscono delle zone in cui l'installazione di impianti solari è implicitamente o esplicitamente vietata, come nel caso del centro storico di Berna. Tali disposizioni possono essere giustificate in casi particolari, come nel caso di luoghi definiti Patrimonio dell'Unesco, ma dovrebbero costituire un'eccezione assoluta. Poiché la procedura di annuncio ai sensi dell’Art. 32b dell’OPT non è ammessa sugli oggetti protetti, il Comune o il Cantone possono imporre condizioni relative alla progettazione di impianti solari su tali oggetti (cfr. paragrafo seguente «Requisiti di progettazione»). In questo contesto è importante che i committenti dispongano di una consulenza adeguata, nella migliore delle ipotesi coinvolgendo tempestivamente gli enti preposti alla conservazione dei monumenti e/o le organizzazioni per la protezione del paesaggio.

Proposta di disposizione: «Gli impianti solari sono permessi sulle superfici di tutti i tetti»

Requisiti di progettazione

Per gli impianti solari che soddisfano le condizioni per la procedura di annuncio secondo l’Art. 32a OPT, cpv. 1, le prescrizioni edilizie possono essere adottate soltanto «se sono proporzionali a giustificate esigenze di protezione e se non limitano lo sfruttamento dell’energia solare in misura superiore a quanto previsto al capoverso 1» (Art. 32a OPT, cpv 2). Nelle zone dove, in base alla legislazione cantonale, non è permessa la procedura di annuncio (p. es. nei centri storici) o su oggetti protetti, tali condizioni sono invece consentite. È importante che l'autorità che concede l'autorizzazione tenga conto delle conseguenze economiche di tali condizioni:

  • Impianti integrati: I moduli fotovoltaici e i collettori solari possono essere utilizzati al posto dei materiali convenzionali per la copertura del tetto (p. es. tegole) e svolgere la loro funzione di protezione dalle intemperie. In questo caso si parla di impianti integrati. Essi consentono soluzioni esteticamente di alta qualità, anche grazie a prodotti specifici di aziende svizzere. Tuttavia, i costi aggiuntivi degli impianti integrati rispetto a quelli annessi variano dal 13% al 28% (fonte: Osservazione dei prezzi del mercato fotovoltaico 2022, SvizzeraEnergia)
  • Le prescrizioni relative alla disposizione (p. es. esclusivamente rettangoli) limitano la superficie utilizzabile. Winterthur, ad esempio, ha allentato il requisito di superfici compatte e contigue e ora possono essere installati sulla superficie del tetto anche più disposizioni di moduli contigue. Ora sono ammessi anche spazi lasciati vuoti e spostamenti per motivi tecnici (informazioni dalla città di Winterthur (d)).
  • Moduli «All black» con lamina posteriore nera ed ev. cornici scure presentano una resa leggermente inferiore rispetto ai moduli standard con lamina posteriore bianca.
  • Vetri colorati (p. es. terracotta, simili alle tegole) causano una significativa diminuzione della resa.
  • Moduli di piccole dimensioni (tegole solari) sono più costosi rispetto ai moduli standard o ai moduli speciali per l’integrazione nel tetto. Inoltre sono più impegnativi dal punto di vista del montaggio e della manutenzione a causa dei numerosi connettori.

Specialmente per i Comuni inseriti nell’inventario federale degli insediamenti da proteggere d’importanza nazionale (ISOS), nelle zone protette o nei monumenti culturali, le questioni relative alla protezione del paesaggio sono di particolare importanza. Un articolo della rivista di Patrimonio Svizzero (pag. 12 in tedesco e pag. 15 in francese) aiuta a classificare gli interessi con un colloquio sul tema tra Swissolar, Patrimonio svizzero e la Fondazione svizzera per l'energia. Di seguito sono riportati anche alcuni esempi di buone soluzioni e compromessi nei centri storici che hanno evitato il blocco causato da interessi contrastanti.

Proposta di disposizione: «Nell’ambito della procedura ordinaria di licenza edilizia il Comune può imporre requisiti di progettazione per gli impianti solari installati su monumenti protetti o in zone con obiettivo di protezione ISOS A. I relativi costi aggiuntivi per potenza installata non devono, nella misura del possibile, superare il doppio del costo di un impianto integrato all’edificio con moduli standard.»

Come prezzo di riferimento si può far capo allo Studio sull’osservazione dei prezzi del mercato del fotovoltaico (pubblicato annualmente in francesetedesco) oppure al calcolatore solare di SvizzeraEnergia. I prezzi vengono indicati in CHF per chilowatt (kW) di potenza installata. In media, attualmente un impianto fotovoltaico su una casa monofamigliare ha una potenza di 11 kW.

Immagine: Media dei costi specifici degli impianti fotovoltaici (Fonte: Studio sull’osservazione die prezzi del mercato del fotovoltaico 2023, SvizzeraEnergia)

Immagine: Media dei costi specifici degli impianti fotovoltaici (Fonte: Studio sull’osservazione die prezzi del mercato del fotovoltaico 2023, SvizzeraEnergia)

Costi per la procedura di annuncio

Per la costruzione di un impianto solare, nella maggior parte dei casi è sufficiente una procedura di annuncio o un’informazione all'autorità competente che esamina e autorizza il progetto. Solitamente tale procedura è gratuita. Tuttavia, a causa del notevole aumento del numero di annunci e dei conseguenti oneri amministrativi, alcuni Comuni e città hanno introdotto una tassa destinata a coprire almeno in parte le spese sostenute. Un costo di circa CHF 150 è da ritenere accettabile.

Tetti verdi e impianti solari

Riduzione del calore nelle zone densamente edificate, protezione della biodiversità, ritenzione delle acque in caso di forti piogge e prolungamento della durata di vita dei tetti sono validi motivi a favore del rinverdimento dei tetti. In diversi Comuni, in caso di costruzione o ristrutturazione di tetti piani è richiesto un rinverdimento. I tetti verdi possono essere combinati con gli impianti solari, ma occorre tenere conto di alcuni punti per evitare che la vegetazione provochi una significativa riduzione della resa dell’impianto:

  • Un substrato adeguato deve garantire una bassa vegetazione. Solitamente l’aggiunta di un impianto solare nei tetti verdi già esistenti non risulta di facile applicazione.
  • Il supporto deve garantire che i moduli siano rialzati di almeno 30 cm rispetto alla superficie del tetto, il che influisce sull'altezza ammissibile dell'impianto.
  • È necessario uno sfalcio 1-2 volte all'anno ed è indispensabile un'adeguata manutenzione del tetto verde mediante controlli e manutenzione regolari. In assenza di tale manutenzione, nel giro di pochi anni la vegetazione può entrare in conflitto con l'uso dell'energia solare (ombreggiamento) o causare gravi danni alle strutture.

Proposta di disposizione: «L'obbligo di inverdimento dei tetti è previsto anche in combinazione con impianti solari, nella misura in cui ciò sia tecnicamente ed operativamente fattibile, nonché economicamente sostenibile.»

Per approfondimenti sul tema dei tetti verdi in combinazione con gli impianti solari e sui vantaggi (protezione dal calore e dal freddo, ritenzione dell’acqua, biodiversità, durata di vita del tetto) consultare il sito di Swissolar, così come la pubblicazione “Inverdimento dei tetti e impianti di energia solare”. Maggiori informazioni in riferimento ai costi (stime dei costi supplementari per supporto, substrato, manutenzione, ecc.) sono indicate sul sito della VESE (in francese e tedesco).

Impianti fotovoltaici sui parcheggi

Secondo uno studio realizzato nel 2022 da Energie Zukunft Schweiz con il sostegno di SvizzeraEnergia, in Svizzera esiste un potenziale fotovoltaico teorico sui parcheggi di 6-10 GW. Lo sfruttamento delle superfici dei parcheggi per la produzione di energia solare offre molti vantaggi: i veicoli sono protetti dalla copertura e le stazioni di ricarica per la mobilità elettrica possono essere integrate direttamente all'interno della struttura per un duplice utilizzo. Le sfide possono essere la perdita di singoli posti auto, la maggior difficoltà di rimozione della neve in inverno e la ridotta libertà di manovra dei veicoli. Lo studio contiene anche informazioni dettagliate su progetti realizzati in Svizzera di parcheggi coperti già esistenti che sono stati adattati in parcheggi solari, oppure parcheggi non coperti sui quali è stata costruita una copertura solare.

  • Impianti su parcheggi coperti già esistenti e nuovi impianti sottostanno alle usuali procedure di annuncio e approvazione.
  • Lo studio di Energie Zukunft Schweiz (disponibile unicamente in tedesco) è scaricabile dal sito di SvizzeraEnergia.
  • Con la nuova legge sull’energia, dal 2025 sarà disponibile a livello nazionale (Pronovo) un nuovo bonus fotovoltaico per le aree di parcheggio.

Agrivoltaico

In Svizzera le discussioni sull'utilizzo del fotovoltaico negli spazi aperti sono ancora agli inizi. Ai sensi della legge federale sulla pianificazione del territorio, gli impianti solari in zona agricola sono autorizzati solo se, oltre alla produzione di energia elettrica, non pregiudicano gli interessi agricoli e portano vantaggi alla produzione agricola, oppure se servono a scopi di sperimentazione e ricerca agricola.

Al di fuori delle zone edificabili non sono autorizzati altri impianti solari in campo aperto, in quanto non soddisfano il criterio dell’ubicazione vincolata. Fanno eccezione gli impianti nell'ambito dell’offensiva solare («Solarexpress» Art. 71a LEne) ubicati in zona alpina e con un'elevata produzione invernale.

Norme edilizie speciali

La legge cantonale stabilisce se i Comuni possono introdurre norme speciali in ambito edilizio, come ad esempio un obbligo di energia solare. La tabella che segue illustra nello specifico la situazione di alcuni Cantoni selezionati. Al posto di un obbligo solare, alcuni Cantoni hanno introdotto un obbligo di produzione propria di elettricità sulla base del Modello di prescrizioni energetiche dei Cantoni (MoPEC) 2014. Ciò impone a chi costruisce dei nuovi edifici di produrre autonomamente parte del loro fabbisogno di elettricità. Ciò che di solito avviene con un impianto fotovoltaico. Tuttavia in alcuni Cantoni è consentito anche un impianto solare termico. In diversi Cantoni si sta verificando l'estensione dell’obbligo di produzione propria di elettricità anche in caso di importanti ristrutturazioni del tetto.

Prescrizioni edilizie cantonali per impianti fotovoltaici

Questo capitolo contiene un estratto degli articoli pertinenti della legge edilizia cantonale di alcuni Cantoni. Viene inoltre specificato se in tali Cantoni è possibile delegare ai Comuni specifiche prescrizioni edilizie.

Kanton Zürich: Gestaltungsvorschriften für PV-Anlagen auf Dächern

Planungs- und Baugesetz (PBG) vom 1. September 1975:

  • § 238 Abs. 1 PBG enthält eine kantonale Gestaltungsvorschrift: «Bauten, Anlagen und Umschwung sind für sich und in ihrem Zusammenhang mit der baulichen und landschaftlichen Umgebung im Ganzen und in ihren einzelnen Teilen so zu gestalten, dass eine befriedigende Gesamtwirkung erreicht wird.»
  • Gemäss § 238 Abs. 4 PBG sind sorgfältig in die Dach- und Fassadenfläche integrierte Solaranlagen zu bewilligen, «sofern nicht überwiegende öffentliche Interessen entgegenstehen.»
  • Der Kanton Zürich verlangt somit für Aufdachanlagen eine «befriedigende Gesamtwirkung», für Indachanlagen gilt als lex specialis ausserhalb der bundesrechtlichen Vorschriften von Art. 18a Abs. 1 RPV i.V.m. Art. 32a Abs. 1 RPV der Anspruch auf Bewilligung von Indachanlagen bei sorgfältiger Integration.
  • Zürcher Gemeinden sind somit befugt, konkrete Gestaltungsvorschriften in ihren kommunalen Bau- und Zonenordnungen vorzusehen.
  • Allerdings rät der Kanton Zürich, Baudirektion, Amt für Raumentwicklung in seinem Leitfaden zu Solaranlagen, Verfahren und Gestaltung, Dezember 2022, S. 25, von kommunalen Gestaltungsvorschriften ab: «Da die Gestaltungsanforderungen an Solaranlagen bereits weitgehend bundesrechtlich bzw. kantonalrechtlich geregelt sind, wird den Gemeinden davon abgeraten, in ihren Bau- und Zonenordnungen (BZO) konkrete Gestaltungsvorschriften gemäss Art. 32a Abs. 2 RPV zu verankern. Der Kanton Zürich begründet dies zusätzlich damit, dass die Gefahr besteht, dass solche Bestimmungen aufgrund der technischen Entwicklung schnell überholt sind. Zudem kann die Konkretisierung solcher Begriffe in der BZO unter Umständen dazu führen, dass einzelfallspezifische Lösungen, mit denen ebenfalls eine genügende Anpassung erreicht werden kann, verunmöglicht werden.
  • Der Kanton Zürich sieht keine eigenständige Regelung für PV-Anlagen an Fassaden in Bau- und Landwirtschaftszonen vor. Für PV-Anlagen in Bau- und Landwirtschaftszonen sind folglich die Gestaltungsvorschriften nach § 238 Abs. 1 massgeblich und PV-Anlagen an Fassaden unterliegen der Bewilligungspflicht (e contrario § 2a lit. a Bau- und Verfahrensordnung (BVV) vom 3. Dezember 1997).
  • Nach §2a lit. b BVV unterliegen dem Meldeverfahren Solaranlagen auf Dächern und an Fassaden in Industrie- und Gewerbezonen, auch wenn sie nach Art. 32a RPV nicht genügend angepasst sind.

Eine Delegation von konkreten Gestaltungsvorschriften an Gemeinden ist möglich.

Sonderbauvorschriften:

  • Im Kanton Zürich sind Sonderbauvorschriften in §§ 79 – 82 PBG geregelt. Diese ermöglichen und erleichtern die freiere Überbauung bestimmter geeigneter Gebiete nach einheitlichen Gestaltungsgrundsätzen (§ 72 Abs. 1 PBG). Sonderbauvorschriften nehmen eine ähnliche Funktion ein wie der Gestaltungsplan und können von den Bestimmungen über die Regelbauweise abweichen (§ 80 Abs. 1 Satz 1 PBG). Anders als der Gestaltungsplan bewirken Sonderbauvorschriften keinen Zwang, nach ihnen zu bauen, sondern lassen alternativ das Bauen nach der Regelbauweise zu (§ 81 Abs. 1 PBG). Der Gestaltungsplan, der in anderen Kantonen Bebauungs-, Überbauungs- oder Quartierplan bezeichnet wird – ist ebenfalls eine Sondernutzungsplan. Er stellt eine Spezialbauordnung auf und ist anders als die Sonderbauvorschriften für die Grundeigentümer im Perimeter verbindlich (vgl. § 83 Abs. 1 PBG). Im Kanton Zürich gibt es kommunale Gestaltungspläne, die von der Gemeindelegislative erlassen werden (§ 88 PBG) und der Genehmigung durch die Baudirektion bedürfen (§ 89 Abs. 1 PBG i.V.m. § 2 lit. b PBG). Nebst kommunalen gibt es auch überkommunale, insbesondere kantonale Gestaltungspläne, die von der Baudirektion festgelegt werden (§ 84 Abs. 2 PBG). Diese Sonderbauvorschriften - insbesondere ein öffentlicher oder privater Gestaltungsplan - helfen allerdings nicht, eine allgemeine Solarpflicht festzulegen, da sich diese Gestaltungspläne immer auf einen genau definierten Gebietsperimeter beziehen.
  • Am 1. September 2022 ist das neue Energiegesetz des Kantons Zürich (EnerG) in Kraft getreten. Für Neubauten gilt eine sog. Solarpflicht, d.h. sie müssen ab dann einen Teil ihres Strombedarfs selbst erzeugen (§ 10b EnerG). Das Gesetz verlangt zudem den Ersatz von Öl- und Gasheizungen am Ende ihrer Lebensdauer durch umweltfreundliche Heizlösungen (§ 10a EnerG). Im Kanton Zürich ist die Energiestrategie und -planung Sache des Kantons (§ 3a EnerG). Demnach haben die Gemeinden keine eigenständige Kompetenz, eine Solarpflicht einzuführen
Kanton Aargau: Gestaltungsvorschriften für PV-Anlagen auf Dächern

Gesetz über Raumentwicklung und Bauwesen 1) (Baugesetz, BauG) vom 19. Januar 1993 (Stand 1. Januar 2022): § 42 Abs. 1 BauG sieht vor, dass Gebäude sich hinsichtlich Grösse, Gestaltung und Oberfläche des Baukörpers sowie dessen Aussenraumes so in die Umgebung einordnen, dass eine gute Gesamtwirkung entsteht.

Bauverordnung (BauV) vom 25. Mai 2011: § 49a Abs. regelt das Meldeverfahren, ohne sich über die Gestaltung zu äussern.

Eine Delegation von konkreten Gestaltungsvorschriften an Gemeinden ist möglich.

Kanton Aargau: Zulässigkeit und Gestaltungsvoraussetzungen von PV-Anlagen an Fassaden

Bei Neubauten sind fassadenintegrierte Anlagen möglich, aber Anlagen an Fassaden sind immer bewilligungspflichtig (BVU Solaranlagen, Grundlagen zur Erstellung, Fassung November 2016, S. 16).

Kanton Basel-Landschaft: Gestaltungsvorschriften für PV-Anlagen auf Dächern

Raumplanungs- und Baugesetz (RBG) vom 1. Januar 2024: § 104b Abs. 2 RBG regelt die Meldepflicht von Solaranlagen.

Verordnung zum Raumplanungs- und Baugesetz (RBV) vom 27. Oktober 1998: § 94 Abs. 1 lit. e und § 94a RBV regelt ebenfalls die Meldepflicht.

Eine Delegation von konkreten Gestaltungsvorschriften an Gemeinden ist nicht möglich.

Kanton Basel-Landschaft: Zulässigkeit und Gestaltungsvoraussetzungen von PV-Anlagen an Fassaden

PV-Anlagen an Fassaden sind immer bewilligungspflichtig.

  

  

Kanton Bern: Gestaltungsvorschriften für PV-Anlagen auf Dächern

Baugesetz (BauG) vom 1. April 2023

  • Art. 9 Abs. 1 BauG regelt, dass Bauten, Anlagen, Reklamen, Anschriften und Bemalungen Landschaften, Orts- und Strassenbilder nicht beeinträchtigen dürfen. Zur Verhinderung einer störenden Baugestaltung (störende Farb- oder Materialwahl, ortsfremde Bau- oder Dachform und dgl.) können im Baubewilligungsverfahren Bedingungen und Auflagen verfügt oder Projektänderungen verlangt werden.
  • Nach Abs. 3 von Art. 9 BauG können die Gemeinden nähere Vorschriften erlassen.
  • Zudem sieht Art. 26a BauG neu vor, dass von kommunalen Gestaltungsvorschriften Ausnahmen gewährt werden können, wenn dies für die effiziente Energienutzung oder für die aktive oder passive Nutzung der Sonnenenergie erforderlich ist und keine öffentlichen Interessen beeinträchtigt werden.
  • Eine genügende gesetzliche Grundlage für kommunale Gestaltungsvorschriften hat der Kanton Bern erlassen.
  • Der Regierungsrat hat detaillierte Richtlinien erlassen, welche Anlagen zur Nutzung erneuerbarer Energien von der Baubewilligungspflicht befreit sind. Diese sind hier verfügbar. Zudem ein Merkblatt zu baubewilligungsfreien Solaranlagen im Meldeverfahren.

Eine Delegation von konkreten Gestaltungsvorschriften an Gemeinden ist möglich.

Canton de Berne : Admissibilité et conditions de conception des installations PV en façade

Les installations solaires sur les façades et les éléments de façade tels que les balcons sont toujours soumises à une autorisation de construire et, par conséquent, les prescriptions d’aménagement cantonales selon l’art. 9, al. 1, LC sont déterminantes.

Canton de Saint-Gall : Prescriptions d’aménagement pour les installations PV sur les toits

Loi sur l’aménagement du territoire et les constructions (PBG) du 5 juillet 2016 (état au 1er mars 2023) :

  • L’art. 99 al. 1 PBG prévoit que la construction de bâtiments et d’installations qui dénaturent l’aspect du site et du paysage soit interdite. Selon l’alinéa 2 de l’art. 99 PBG, la commune peut prescrire, pour les zones centres et les zones protégées ainsi que pour d’autres régions concrètement désignées, que les constructions et installations soient conçues et ordonnées de manière à obtenir un bon effet d’ensemble avec l’environnement.

La délégation de prescriptions d’aménagement concrètes aux communes n’est possible que pour les zones centres et les zones protégées ainsi que pour d’autres régions concrètement désignées.

Canton de Saint-Gall : Admissibilité et conditions de conception des installations PV en façade

Les installations PV sur les façades sont toujours soumises à autorisation.

Canton de Vaud : Prescriptions d’aménagement pour les installations PV sur les toits

Loi sur l’aménagement du territoire et les constructions (LATC) du 1er octobre 2020 (état au 16 octobre 2021) :

  • L’art. 90 al. 2 LATC stipule : « Le règlement cantonal fixe également les normes en matière d'isolation phonique et thermique, de ventilation, d'éclairage et de chauffage des locaux. »
  • Le règlement d’application de la loi du 4 décembre 1985 sur l’aménagement du territoire et les constructions (RLATC) du 19 septembre 1986 prévoit ce qui suit.
  • L’art. 68a al. 2 let. 2bis et 2ter stipulent : 2bis « Les installations solaires suffisamment adaptées aux toits au sens de l’article 32a, alinéa 1, OATA et qui ne portent pas d’atteinte majeure aux biens culturels d’importance nationale ou cantonale mentionnés à l’article 32b OAT ne nécessitent pas d’autorisation. L’article 103, alinéas 4 et 5 de la loiB, est applicable pour le surplus. »
  • 2ter « Des installations solaires peuvent être aménagées sans autorisation sur des toitures plates. Des installations solaires peuvent être aménagées sans autorisation sur des toitures plates dans les zones d’activités, les zones d’utilité publique et les zones mixtes pour autant que les dispositions du règlement d’affectation soient respectées et que ces installations ne portent pas d’atteinte majeure aux biens culturels d’importance nationale ou cantonale mentionnés à l’article 32b OAT. »
  • L’article 103, alinéas 4 et 5 de la loi LATC, prévoit ce qui suit : Al. 4 « Les travaux de construction ou de démolition doivent être annoncés à la municipalité. Ils ne peuvent commencer sans la décision de cette dernière. »
  • Al. 5 « Dans un délai de trente jours, la municipalité décide si le projet de construction ou de démolition nécessite une autorisation. Elle consulte le service en charge de l’aménagement du territoire et de la police des constructions pour les projets dont l’implantation est située hors de la zone à bâtir et le service chargé des monuments historiques pour les bâtiments inscrits à l’inventaire ou qui présentent un intérêt local en raison de leur valeur architecturale, paysagère, historique ou culturelle qui est préservée. »

Il n’est pas possible de déléguer des prescriptions d’aménagement concrètes aux communes.

Canton de Vaud : Admissibilité et conditions de conception des installations PV en façade

Les installations PV sur les façades sont toujours soumises à une autorisation.

Canton de Lucerne : Prescriptions spéciales de construction

Dans le canton de Lucerne, le § 5, alinéa 1 de la loi cantonale sur l’énergie (KEnG) prévoit que les communes doivent tenir une planification énergétique communale. L’alinéa 2 du § 5 KEnG prévoit que le Conseil d’État peut obliger les communes à édicter un plan directeur communal sur l’approvisionnement et l’utilisation de l’énergie pour tout ou partie de leur territoire. Contrairement au canton de Zurich, le canton de Lucerne dispose donc d’une base légale suffisante pour déléguer aux communes l’introduction d’une obligation d’énergie solaire.

Prescrizioni cantonali per l’introduzione di un obbligo solare

Questo capitolo riassume le disposizioni cantonali relative all'introduzione di un obbligo solare e indica se è prevista una delega ai Comuni per l'introduzione di un obbligo solare.

Canton de Zurich

Loi sur l’énergie du canton de Zurich du 1er septembre 2022 (EnerG) :

Selon le § 10b EnerG, les nouvelles constructions sont soumises à une obligation dite solaire, c’est-à-dire qu’elles doivent à partir de ce moment-là produire elles-mêmes une partie de l’électricité dont elles ont besoin.

Le § 10a EnerG exige en outre le remplacement des chauffages au mazout et au gaz en fin de vie par des solutions de chauffage respectueuses de l’environnement.

Dans le canton de Zurich, la stratégie et la planification énergétiques sont du ressort du canton (§ 3a EnerG).

Les communes n’ont donc pas de compétence autonome pour introduire une obligation d’énergie solaire.

Canton de Berne

Loi sur l’énergie du canton de Berne du 1er janvier 2023 (LCEn):

Selon l’art. 13 al. 1 LCEn, les communes peuvent introduire dans leur réglementation fondamentale en matière de construction ou dans leurs plans de quartier, pour tout leur territoire ou une partie de celui-ci, l’obligation

a. en cas de construction d’un bâtiment ou de remplacement de l’essentiel d’un chauffage ou de l’installation centrale de production d’eau chaude, d’utiliser un agent énergétique renouvelable déterminé ou de raccorder le bâtiment à un réseau de distribution de chaleur ou de froid à distance;

b. d'améliorer davantage, en cas de construction ou d’agrandissement d’un bâtiment, l'efficacité énergétique globale pondérée.

Les communes disposent d’une compétence autonome dans le plan d’affectation communal pour introduire une obligation d’utiliser l’énergie solaire.

Canton de Saint-Gall

Loi saint-galloise sur l’énergie du 1er juillet 2021 (EnG) :

Selon l’art. 5b EnG, les nouvelles constructions doivent produire elles-mêmes une partie de l’électricité dont elles ont besoin (1ère phrase).

Selon l’art. 2b, al. 1, EnG,page d’accueil Boîte à outils Énergie solaire. les communes politiques établissent un concept énergétique approprié.

Les communes se voient accorder une compétence communale pour introduire une obligation d’utiliser l’énergie solaire.

Canton de Vaud

La révision totale de la loi sur l’énergie du canton de Vaud n’a pas encore été adoptée. 

Il n’est pas encore possible de se prononcer sur la délégation de compétence aux communes pour l’introduction d’une obligation d’énergie solaire. 

Canton d’Argovie

Loi sur l’énergie du canton d’Argovie du 1er octobre 2022 (EnergieG) :

Le nouvel article 45a de la loi sur l’énergie stipule que pour les nouveaux bâtiments dont la surface de base imputable dépasse 300 m2 , des installations solaires doivent être installées sur les façades ou le toit.

Les cantons doivent régler les exceptions. Jusqu’à ce que celles-ci soient disponibles sur la base d’une loi, les cantons doivent temporairement prendre en main la mise en œuvre par voie d’ordonnance. 

Le Conseil d’État argovien a donc complété l’ordonnance cantonale sur l’énergie (EnergieV) et a ainsi réglementé l’obligation d’installer des panneaux solaires dans les nouvelles constructions et les exceptions.

Conformément au § 14 de la loi sur l’énergie, la planification énergétique communale est prévue par la loi. 

Les communes ont une compétence autonome pour introduire une obligation d’énergie solaire.

Canton de Bâle-Campagne

Loi sur l’énergie du canton de Bâle-Campagne du 1er mai 2020 (EnG BL) :

Conformément au § 10 al. 1 EnG BL, le Conseil d’État fixe dans un décret, pour les nouvelles constructions et les extensions de constructions existantes, une part d’énergie renouvelable pour couvrir les besoins énergétiques. 

Dans le canton de Bâle-Campagne, la planification énergétique est l’affaire des communes (§ 4 EnG BL).

Les communes ont une compétence autonome pour introduire une obligation d’énergie solaire.

Buoni esempi

Zurigo (ZH): Ammissibilità generale degli impianti solari

Per determinate zone la città di Zurigo ha fissato un’ammissibilità generale degli impianti solari sugli edifici pubblici. L’Art. 24 cpv. 6 dell’ordinanza edilizia prevede «Gli impianti solari sono ammessi su tutte le superfici dei tetti».

Atto (d)

Liestal BL: Impianto nel centro storico protetto

Stabhof, la riconversione di un edificio residenziale e commerciale situato nel cuore del centro storico di Liestal, ha incluso la realizzazione di un grande impianto fotovoltaico con tegole solari. Esso soddisfa i requisiti per la conservazione del paesaggio, ma comporta costi più elevati a causa delle piccole dimensioni dei moduli e dell'occupazione incompleta del tetto.

Maggiori informazioni (d)

Hettlingen (ZH): Raccomandazioni di progettazione nei nuclei

Raccomandazioni di progettazione per impianti annessi nel nucleo di Hettlingen.

Maggiori informazioni (d)

Basilea Campagna (BL): Informazioni del GIS sull’obbligo di autorizzazione

Per tutto il suo territorio il Cantone offre informazioni basate sul GIS (Geographic Information System) in riferimento alle aree dei Comuni in cui gli impianti solari sono soggetti ad autorizzazione, suddivise per aree protette e monumenti culturali.

Maggiori informazioni (d) selezionando il Layer «Energie» oppure «Energieangebot»

Lucerna (LU): Aiuto alla pianificazione dei tetti piani

Recentemente la città di Lucerna ha riorganizzato la pianificazione dei tetti piani tenendo conto dei temi della biodiversità, del clima urbano e della protezione del clima. Oltre all'obbligo già esistente di inverdimento dei tetti, è stato introdotto un obbligo di sfruttamento a scopo energetico. A tal fine, la città ha elaborato un aiuto alla pianificazione.

Aiuto alla pianificazione (d)

Aigle (VD): Posteggi e impianti fotovoltaici

Dal 2018 i parcheggi del Migros Chablais Centre di Aigle VD sono coperti con moduli solari. L’impianto ha una potenza di 1'600 MW e copre il 46% del fabbisogno di elettricità del centro commerciale. Il progetto è stato creato come progetto di Contracting dal fornitore di energia locale.

Maggiori informazioni

Aesch (LU): Impianto agrivoltaico commerciale

Dal 2023 a Aesch LU si trova il primo impianto agrivoltaico a scopo commerciale della Svizzera, nell’ambito del quale vengono testati tre differenti sistemi di ombreggiamento delle colture di lamponi.

Maggiori informazioni

Moudon VD : Guide

La commune de Moudon élabore actuellement son Plan communal des énergies. Consciente que le patrimoine historique et la production d’énergie renouvelable ne sont pas antagonistes, la commune a développé un guide opérationnel sur l’intégration architecturale de capteurs PV dans un contexte de haute valeur patrimoniale, en partenariat avec la Direction de l’énergie (DGE-DIREN) et la Direction de l’archéologie et du patrimoine (DGIP-MS) du Canton de Vaud.

Riferimento al catalogo Città dell’energia

Se il vostro Comune è una Città dell’energia e semplificate le basi normative in ambito edilizio per l'energia solare o create degli incentivi, potete farvi riferimento come segue:

  • Misura 1.3.1: «Strumenti vincolanti a livello di regole edilizie per autorità o proprietari fondiari”

Centrali solari come agrivoltaico, impianti fotovoltaici in campo aperto o su infrastrutture (autostrade risp. barriere antirumore, ripari valangari, dighe, ecc.) possono inoltre venir citati qui:

  • Misura 3.2.1: «Produzione elettrica da rinnovabili da parte delle centrali elettriche nel comprensorio comunale» 
in cima